La bomba a orologeria dei dazi: come la nuova guerra commerciale sta condizionando la corsa globale ai veicoli elettrici

La bomba a orologeria dei dazi: come la nuova guerra commerciale sta condizionando la corsa globale ai veicoli elettrici

punti salienti.

  • Oggi la corsa ai veicoli elettrici si gioca nel campo della geopolitica e dell’ingegneria: la Cina detta il passo, gli Stati Uniti destabilizzano i mercati con l’imposizione di dazi e i marchi storici faticano a mantenere un ruolo di spicco
  • I dazi del 25-50% imposti dal presidente Trump sulle automobili e sui componenti di produzione estera stanno destabilizzando il mercato automobilistico globale, a scapito delle esportazioni europee e cinesi e a vantaggio delle politiche protezionistiche
  • La mutazione della Cina, da imitatore a innovatore, è stata rapida: BYD, CATL e Geely sono leader globali in veicoli elettrici e tecnologia delle batterie grazie al supporto statale, all’integrazione verticale, al controllo delle terre rare e a un design innovativo
  • Le case automobilistiche europee devono fare una scelta strategica – competere o collaborare con la Cina – cercando al contempo di proteggere la propria quota di mercato mediante produzioni e partnership localizzate.

La rivoluzione dei veicoli elettrici (VE) sta ridefinendo il settore dell’automotive e delle industrie correlate (tra cui la produzione delle batterie, l’industria estrattiva e le infrastrutture energetiche) via via che l’equilibrio dei poteri nel settore automobilistico si sposta dai costruttori storici ai produttori cinesi. Ciò accade in un contesto di crescenti tensioni commerciali create dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Capire le interazioni tra la politica commerciale, i fattori macroeconomici e la crescente egemonia della Cina è di fondamentale importanza.

Politica commerciale e sconvolgimenti globali

Ai primi di aprile gli Stati Uniti hanno imposto un dazio del 25% su veicoli e componenti esteri, mettendo apertamente a repentaglio il commercio mondiale di automobili, soprattutto per i produttori europei e cinesi. Dopo aver manifestato la sua frustrazione per lo stallo dei negoziati con l’Unione europea (UE), Trump ha aggravato le tensioni minacciando un dazio del 50% su tutti i beni dell’UE importati negli Stati Uniti e accorciando la finestra di 90 giorni fissata per i negoziati. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato con un post su X che l’Unione Europea aveva bisogno di più tempo per raggiungere un “buon accordo”, sottolineando che “UE e USA condividono le relazioni commerciali più importanti e strette al mondo”1.

Leggi anche (articolo in inglese): How US trade policy is reshaping the global order

I dazi americani sono stati concepiti per esercitare pressioni sulle case automobilistiche estere inducendole a trasferire la produzione negli Stati Uniti o ad affrontare gli svantaggi che ne derivano sul versante dei prezzi. Si tratta di un problema serio per i costruttori di automobili, che per vendere modelli con margini elevati contano sugli acquirenti statunitensi amanti del lusso Mercedes-Benz, Volkswagen e BMW hanno già annunciato tagli alla produzione e possibili ritardi nel lancio dei veicoli elettrici destinati al mercato americano. Secondo l’Associazione dei costruttori europei di autoveicoli, nel 2024 l’Unione Europea ha esportato negli Stati Uniti 750’000 nuove vetture per un valore di 38,5 miliardi di euro (43,9 miliardi di dollari), con una quota di veicoli elettrici del 15%2.

Nell’ambito della risposta ai dazi imposti da Trump, la Cina ha limitato le esportazioni verso gli Stati Uniti di terre rare e magneti, essenziali per la produzione di batterie per veicoli elettrici e di componenti elettronici dei veicoli alimentati a benzina:3 una mossa importante visto che, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), la Cina detiene una posizione di quasi monopolio nella catena di fornitura delle terre rare, con una quota del 61% sulla produzione globale e del 92% sulle attività di trasformazione4.

La Cina è diventata l’epicentro globale dell’innovazione nei veicoli elettrici, passando da polo nevralgico della produzione manifatturiera a leader della tecnologia e del design

La nuova superpotenza green: dall’imitazione all’innovazione

La Cina è diventata l’epicentro globale dell’innovazione nei veicoli elettrici, passando da polo nevralgico della produzione manifatturiera a leader della tecnologia e del design. Colossi nazionali come Build Your Dreams (BYD), Contemporary Amperex Technology Ltd. (CATL) e Geely sono cresciuti rapidamente, sostenuti da una politica statale coordinata, dalla domanda interna e da un’integrazione verticale lungo l’intera catena di fornitura dei veicoli elettrici.

Nel primo trimestre dello scorso anno, BYD ha ufficialmente superato Tesla nelle vendite globali di veicoli elettrici, con 620’000 unità a fronte delle 425’000 di Tesla. Inoltre, il fatturato annuo di BYD ha superato la soglia di 100 miliardi di dollari conquistando i consumatori con la sua gamma di automobili a guida intelligente che incorporano funzioni ad alta tecnologia5.

Al tempo stesso CATL domina il mercato mondiale delle batterie per veicoli elettrici rifornendo i produttori nazionali e le case automobilistiche storiche come BMW, Ford e Tesla. Le sue batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) sono all’avanguardia e offrono vantaggi in termini di costo e sicurezza che rendono i veicoli elettrici cinesi particolarmente competitivi nei mercati emergenti e sensibili ai prezzi. In occasione della Giornata tecnologica tenutasi in aprile a Shanghai, il Chief Technology Officer di CATL, Gao Huan, ha dichiarato: “Ancora una volta stiamo spingendo i confini delle prestazioni oltre i limiti”6. La batteria Shenxing di seconda generazione, lanciata da CATL lo scorso anno, consente un’autonomia di 600 km dopo 10 minuti di ricarica.

La Cina è riuscita a costruire un ecosistema completo per i veicoli elettrici, sostenibile e facile da esportare

Il successo della Cina è strategico. Grazie a investimenti aggressivi in R&S, al controllo delle terre rare e delle materie prime per batterie e a un quadro normativo favorevole, è riuscita a costruire un ecosistema completo per i veicoli elettrici, sostenibile e facile da esportare.

Leggi anche: V2G – una soluzione per i veicoli elettrici che aiuta a gestire i sistemi energetici del futuro

Cina: i leader dei veicoli elettrici in sintesi

  • BYD – Per volume, è il maggiore produttore di veicoli elettrici della Cina e del mondo. Controlla la sua catena di fornitura, comprese le batterie e i semiconduttori. È in testa alle classifiche delle vendite nazionali e si sta espandendo rapidamente in Europa, America Latina e Sud-est asiatico. È stata la prima azienda a produrre veicoli elettrici super accessibili: il modello Seagull aveva un costo base di appena 8’000 dollari7.
  • CATL – È il primo produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici. Rifornisce Tesla, BMW e altri marchi globali. È rinomato per le sue tecnologie innovative nelle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) e nelle batterie a stato solido emergenti.
  • Geely – È proprietaria di Volvo, Polestar e Lotus. Ha impresso un forte impulso alla sua piattaforma e vanta un marchio dalla portata globale. Sta espandendo attivamente Zeekr e valutando possibili partnership per aumentare le esportazioni.

Il dilemma della Cina: partner o concorrente?

L’egemonia cinese nel settore dei veicoli elettrici rappresenta un paradosso per le case automobilistiche europee. Da un lato, le aziende cinesi offrono scala, tecnologia ed efficienza della filiera produttiva, fattori che potrebbero dare impulso alle ambizioni europee in fatto di veicoli elettrici. Dall’altro, le esportazioni di veicoli elettrici cinesi in Europa crescono velocemente e rappresentano una concorrenza che minaccia i mercati nazionali. Marchi quali BYD e MG (di proprietà di SAIC) si stanno già affermando nel Vecchio Continente, con veicoli elettrici di alta qualità a prezzi più bassi.

La sfida che l’Europa ha di fronte è chiara: competere con la scala e i vantaggi di costo offerti dalla Cina o collaborare e rischiare una dipendenza a lungo termine. Oggi le case automobilistiche europee stanno correndo ai ripari per adattarsi alla nuova realtà

La sfida che l’Europa ha di fronte è chiara: competere con la scala e i vantaggi di costo offerti dalla Cina o collaborare e rischiare una dipendenza a lungo termine. Oggi le case automobilistiche europee stanno correndo ai ripari per adattarsi alla nuova realtà. Le strategie prevedono il trasferimento della produzione in Nord America, la creazione di capacità produttiva locale per le batterie e di alleanze con aziende innovative cinesi per mantenere la competitività.

La strada che conduce all’elettrificazione è impervia. I marchi storici, una volta dominanti, cercano di recuperare il terreno perduto. Di fronte a una quota di mercato che si contrae e al crescente divario sul fronte dell’innovazione, i marchi esteri collaborano attivamente con quelli cinesi per sfruttare le competenze locali e ristabilire i contatti con i consumatori cinesi. La campagna di Volkswagen “In Cina, per la Cina” la dice lunga sulla strategia di sopravvivenza dell’azienda.

Il messaggio lanciato quest’anno dal salone dell’auto di Shanghai non lascia spazio a dubbi: non solo la Cina partecipa alla corsa globale per i veicoli elettrici, ma detta il passo. Una volta, il più vasto salone dell’auto a livello mondiale, con una superficie equivalente a 60 campi di calcio, era dominato dai produttori storici dell’automotive. Quest’anno, però, al centro della scena c’erano i veicoli elettrici cinesi, con GM, Volkswagen, BMW, Nissan e GM costrette a sgomitare per attirare l’attenzione8.

Il mercato automobilistico cinese è tale da non consentire ai marchi storici di ignorarlo. A fine 2024 la Cina vedeva circolare sulle sue strade più di 350 milioni di automobili. Di queste, più di 34 milioni erano veicoli a nuova energia (NEV): un aumento del 9% rispetto al 2023, che segnala con quale rapidità il paese ha adottato i veicoli elettrificati9. Secondo i dati diffusi dalla China Passenger Car Association (CPCA), in Cina i veicoli elettrici rappresentano più della metà delle vendite di nuove auto,10 una percentuale sensibilmente più alta di quella registrata da Stati Uniti ed Europa, che indica come il traguardo originariamente fissato da Pechino per il 2030 sia stato superato.

Il forte aumento di veicoli elettrici cinesi venduti a prezzi concorrenziali sta accelerandone l’adozione in tutti i mercati emergenti, soprattutto in America Latina11. Le vendite sono raddoppiate su base annua: nel 2024 la quota di veicoli elettrici sulle vendite di auto nuove ha superato il 6%, in crescita rispetto al 2% del 2022. I produttori cinesi di veicoli elettrici sfruttano un ingresso strategico nel mercato tramite i veicoli ibridi plug-in (PHEV), che consentono di superare le carenze della regione in materia di infrastrutture di ricarica. Modelli come Song Plus DM-i di BYD – che sono ibridi plug-in – stanno spopolando. Di conseguenza, BYD sta conquistando rapidamente una posizione di leadership nel mercato.

Sul fronte dell’innovazione, i produttori cinesi OEM (Original Equipment Manufacturer) stanno superando i competitor globali nell’adozione di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), dove la Cina mantiene un tasso di penetrazione superiore al 50% per gli standard L2 ed L2+.

La corsa globale ai veicoli elettrici non è più definita dalla sola tecnologia: è un intreccio complesso di politiche, protezionismo e potere

Come si stanno adattando i costruttori europei alla transizione verso l’elettrico

I costruttori automobilistici storici europei stanno affrontando la transizione verso i veicoli elettrici a velocità diverse, influenzati da priorità strategiche differenti, dall’esposizione ai mercati e dalle infrastrutture ereditate. Alcuni avanzano grazie a partnership mirate e all’innovazione nelle piattaforme, mentre altri si trovano ad affrontare ostacoli strutturali nell’adattarsi all’ampiezza e alla rapidità del cambiamento globale – in particolare nei mercati ad alta crescita come la Cina.

Leggi anche: Strategia Mercedes-Benz su veicoli elettrici e sostenibilità

Il Gruppo Volkswagen ha effettuato investimenti significativi nelle proprie piattaforme elettriche, come la serie ID, e nell’approvvigionamento di batterie attraverso PowerCo. Ha ampliato la propria presenza in Cina con una joint venture con FAW Group, puntando a lanciare 11 nuovi modelli pensati appositamente per il mercato cinese entro il 202612.

BMW continua a seguire un approccio bilanciato all’elettrificazione, supportato da alleanze strategiche con aziende come CATL e Huawei13. La piattaforma Neue Klasse è stata sviluppata per sostenere l’architettura dei veicoli elettrici di nuova generazione, mentre le sue partnership in Cina riflettono una solida strategia di localizzazione.

Nel frattempo, Stellantis procede con un ampio portafoglio di marchi, ma continua a incontrare difficoltà nel rendere scalabili le proprie piattaforme elettriche a livello globale e nel guadagnare quote nei mercati chiave. Anche Renault sta cercando di riposizionarsi nel segmento elettrico, dopo essere stata superata dalla concorrenza nei segmenti ad alto volume in Cina. Oggi i suoi sforzi si concentrano sulla riorganizzazione delle gamme di prodotto e sull’innovazione nella mobilità urbana e nell’accessibilità economica.

Riallineamento in atto

La corsa globale ai veicoli elettrici non è più definita dalla sola tecnologia: è un intreccio complesso di politiche, protezionismo e potere. Mentre il mondo tenta di ridurre le emissioni di carbonio per conseguire gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico, la transizione verso i veicoli elettrici è diventata una componente fondamentale dell’agenda ambientale mondiale. In questo ribilanciamento, dove le poste in gioco sono alte, la Cina è la forza dominante, i dazi di Trump sono l’elemento di destabilizzazione e l’Europa è a un bivio decisivo. L’accelerazione strategica impressa dalla Cina alle tecnologie dei veicoli elettrici e alle infrastrutture correlate non è da intendersi solo come elemento di innovazione, ma come forza globale straordinaria che sta ridisegnando l’intero settore. I vincitori di questa nuova corsa ai veicoli elettrici saranno quelli che sposano l’agilità, la scala e la scaltrezza geopolitica, non solo l’eccellenza in campo ingegneristico.

visualizza le fonti.
+

1 https://x.com/vonderleyen/status/1926729529436913794
2 https://www.acea.auto/fact/fact-sheet-eu-us-vehicle-trade-2025/
3 https://www.bbc.co.uk/news/articles/c1drqeev36qo
4 https://www.iea.org/reports/energy-technology-perspectives-2023/clean-energy-supply-chains-vulnerabilities
5 https://www.bloomberg.com/news/articles/2025-03-24/byd-s-sales-soar-as-chinese-carmaker-captures-world-s-attention
6 https://edition.cnn.com/2025/04/22/cars/china-catl-ev-battery-upgrade-intl-hnk/index.html
7 https://insideevs.com/features/761423/byd-seagull-drive-in-china/
8 https://edition.cnn.com/2025/05/02/cars/china-ev-industry-success-shanghai-show-intl-hnk-dst
9 CleanTechnica+3CarNewsChina.com+3Metal+3
10 https://cnevpost.com/2024/08/08/china-nev-retail-jul-2024-cpca/
11 https://about.bnef.com/insights/clean-energy/latin-americas-evs-get-a-big-boost-from-chinese-carmakers/
12 https://www.globaltimes.cn/page/202503/1330300.shtml
13 https://www.reuters.com/business/autos-transportation/bmw-develop-smart-apps-drivers-using-huawei-devices-china-2025-03-17/

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