Articolo pubblicato su rethinkeverything.ilsole24ore.com in collaborazione con Il Sole 24 Ore
Che cosa ha in comune il tuo prossimo gelato con l’agricoltura rigenerativa, la transizione dei sistemi alimentari e l’impatto climatico? Ciò che lega questi concetti è più importante di quanto si potrebbe pensare. Noi di Lombard Odier crediamo che la trasformazione a favore della sostenibilità abbia inizio nei luoghi più inaspettati, anche nella gelateria all’angolo.
È questa la filosofia di Sammontana, il noto marchio dell’azienda familiare italiana che ha fatto la storia del gelato, tra i primi a ripensare i dolci peccati di gola in un’ottica di maggiore salute del pianeta. Forte di una tradizione di oltre 80 anni e di una passione autentica per l’innovazione, Sammontana contribuisce a riscrivere il significato di marchio responsabile del settore alimentare in un mondo in cui quasi un terzo delle emissioni di gas serra proviene da ciò che coltiviamo, trasportiamo, mangiamo e scartiamo3. Nell’ambito del comparto alimentare, Sammontana è un esempio di trasformazione attenta al clima.
Approccio innovativo
L’estate che avanza con la morsa del caldo sull’Europa e l’aumento della domanda di gelati vanno di pari passo con la pressione alla quale è sottoposto il comparto alimentare affinché attenui il proprio impatto climatico. Il settore alimentare sta vivendo una fase di sempre maggiore destabilizzazione. I cambiamenti sul piano normativo, gli shock climatici, lo stress idrico e l’evoluzione della domanda di beni di consumo: tutti questi fenomeni stanno convergendo4.
Il settore alimentare sta vivendo una fase di sempre maggiore destabilizzazione. I cambiamenti sul piano normativo, gli shock climatici, lo stress idrico e l’evoluzione della domanda di beni di consumo: tutti questi fenomeni stanno convergendo
La risposta di Sammontana? L’azienda ha adottato un approccio all’innovazione sostenibile ad ampio spettro, a partire dalle catene di fornitura fino al porzionamento del suo gelato in un cono pronto da gustare. La linea Amando, un gelato a base vegetale prodotto con latte di mandorle siciliane5, sfrutta l’attuale espansione del mercato dei prodotti vegani e privi di allergeni e al tempo stesso abbatte l’impronta ambientale dei latticini tradizionali. In sintesi, un litro di latte genera all’incirca 3,2 kg di CO₂ equivalente6, che approssimativamente corrisponde alle emissioni di gas serra prodotte quando si guida per 16 chilometri una tradizionale automobile a benzina. Per contro, la transizione verso alternative vegetali può ridurre l’impronta di carbonio fino al 70%7.
Le emissioni derivanti dalle diete a base di carne sono quattro volte superiori a quelle prodotte dalle diete vegane
Non si tratta, tuttavia, soltanto di una semplice sostituzione di ingredienti: siamo dinanzi a un modello per un cambiamento dell’agricoltura a monte, di produzione circolare e di utilizzo dell’energia intelligente.
Le emissioni derivanti dalle diete a base di carne sono quattro volte superiori a quelle prodotte dalle diete vegane8.
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La tradizione incontra la transizione
Per oltre ottant’anni Sammontana ha servito sorrisi insieme a ogni cono gelato. Ma adesso stiamo assistendo a una rivoluzione silenziosa, che si spinge oltre il bancone dei gelati. L’approccio olistico alla sostenibilità adottato da questa azienda interessa ogni passaggio della catena del valore, dalla fattoria al freezer.
Le filiere :
La priorità è posta sull’approvvigionamento sostenibile di mandorle, grano e latte, con particolare attenzione alla biodiversità e all’agricoltura rigenerativa.
L’innovazione del prodotto :
La linea Amando di gelato vegano a base di mandorle soddisfa la domanda crescente di cibi vegetali e privi di allergeni, senza compromessi in fatto di gusto.
Il pensiero circolare :
Dagli scarti di produzione si ricava il biogas per l’energia termica ed elettrica che consente di alimentare i veicoli e ridurre le emissioni di gas serra.
L’energia intelligente :
Gli impianti di trigenerazione recuperano il calore e producono energia per il raffreddamento, con l’obiettivo di raggiungere una percentuale di energia rinnovabile del 100% entro il 2027.
Nel 2022 l’azienda ha recuperato il 98% dei propri rifiuti9.
Grazie all’uso dell’irrigazione efficiente, delle partnership tra fornitori e della logistica pulita, Sammontana dimostra come i marchi storici possano assumere il comando dell’innovazione e promuovere la sostenibilità di prossima generazione
Riscrivere la catena del valore agroalimentare
Le ultime ricerche sui cosiddetti “hotspot” del sistema alimentare rivelano che le aziende con solida tracciabilità, scarso ricorso alla plastica e strategie di approvvigionamento rigenerative sono in una posizione migliore per guidare la trasformazione “verde”10. Sammontana fa saldamente parte di questa categoria. Sia che riducano i propri imballaggi di plastica, sia che rigenerino i terreni migliorando le fonti di approvvigionamento o che si allineino alle nuove normative, come prevede il Regolamento sulla deforestazione dell’Unione europea11, i marchi del comparto alimentare hanno il controllo e la responsabilità di portare avanti il sistema12.
La tecnologia, per di più, sta mettendo il turbo a questo cambio di paradigma. Agricoltura di precisione, input basati sul biologico e logistica intelligente non sono più marginali, ma diventano fondamentali per adeguarsi agli effetti dirompenti del clima e della geopolitica. Grazie all’uso dell’irrigazione efficiente, delle partnership tra fornitori e della logistica pulita, Sammontana dimostra come i marchi storici possano assumere il comando dell’innovazione e promuovere la sostenibilità di prossima generazione.
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Il gelato è sostenibile
Sammontana è nota per i suoi famosi gelati, ma dietro le quinte sta attuando un vero e proprio modello di trasformazione alimentare. Il punto non è semplicemente “nuocere meno”, quanto piuttosto creare un modello rigenerativo in cui ogni singolo cono di gelato contribuisca a un’economia più fredda e più pulita. Il percorso intrapreso da Sammontana verso la sostenibilità evidenzia come i produttori alimentari possano guidarci nella transizione verso un’economia rigenerativa a basse emissioni di carbonio. Integrando i sistemi circolari, riducendo le emissioni dell’intera catena di fornitura e innovando per stare al passo con l’evoluzione delle attese dei consumatori e del quadro normativo, l’azienda è allineata ai cambiamenti strutturali che stanno ridisegnando il sistema alimentare globale.
Questa trasformazione non avviene in modo isolato, ma riflette una riconfigurazione più profonda dell’economia globale verso uno stato finale che sia a zero emissioni, rispettoso della natura, socialmente inclusivo e abilitato dalla digitalizzazione. Le aziende che attualmente integrano questi principi nelle proprie operazioni godono di un migliore posizionamento per prosperare nei mercati sostenibili di domani.
Il messaggio è chiaro: la sostenibilità è l’ingrediente chiave del successo.
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